Le terapie olistiche conquistano sempre più italiani, che spesso si `convertono` alle numerose pratiche oggi disponibili: dalla medicina cinese all`agopuntura, dalla naturopatia alla riflessologia. Un`ondata inarrestabile, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità.
Un`indagine sulle terapie non convenzionali è stata realizzata dall`ISTAT, nel quadro di una convenzione con l’Istituto Superiore di Sanità.
Le stime Istat mostrano che negli ultimi anni è quasi raddoppiata la quota di persone che utilizza i principali trattamenti non convenzionali.
Sempre secondo le statistiche, quasi un italiano su due, oggi, compra biologico. Il 4,8% degli abitanti del Belpaese assume rimedi fitoterapeutici, il doppio dei pazienti rispetto a soli dieci anni fa. Sono più le donne (circa 5 milioni e mezzo, pari al 18,2%) che gli uomini (3 milioni e mezzo, pari al 12,9%) a usare i rimedi non convenzionali.
La consumatrice tipo é tra i 35 e i 44 anni (25,4%) Il fruitore è caratterizzato da una scolarità medio-alta. La propensione a far uso dei metodi di cura non convenzionali aumenta all’elevarsi del titolo di studio: il 24,1% di chi è in possesso di una laurea o di un diploma ha fatto ricorso ad almeno un tipo di terapia non convenzionale, contro il 18,8% di coloro che hanno la licenza media e l`11,2% di chi ha conseguito la sola licenza elementare o nessun titolo. Più alto è il titolo di studio, maggiore è l`autodeterminazione delle persone: nel 33,3% dei casi i laureati dichiarano di aver deciso autonomamente il ricorso alle terapie non convenzionali, percentuale che scende al 18,5% tra coloro che hanno un titolo di studio basso.
A tutti gli intervistati è stato chiesto se ritenevano utili i metodi di cura non convenzionali, anche se non li avevano sperimentati direttamente. Il 39,8% delle persone ha espresso un giudizio positivo su l’utilità di almeno un tipo di terapie non convenzionali, il 23,1% le definisce non utili e ben il 34,1% non sa esprimere alcun giudizio. Per chi ritiene utili le terapie non convenzionali è generale la tendenza ad attribuire a queste una minore tossicità rispetto alle terapie tradizionali (71%); ben il 22,6% delle persone ritiene inoltre che siano l`unica possibilità di trattamento per alcuni tipi di patologie; il 20,5% attribuisce una maggiore efficacia rispetto alle terapie convenzionali; il 13,2% afferma che queste terapie consentono un miglior rapporto tra medico e paziente. E’ elevato il livello di soddisfazione di chi ha sperimentato le terapie non convenzionali: quasi il 70% di coloro i quali hanno fatto uso dei diversi approcci terapeutici dichiara di averne avuto dei benefici.